Odontoiatria infantile o pedodonzia
Ma di quali trattamenti odontoiatrici potrebbe aver bisogno un bambino? A differenza di quanto si pensi, anche i denti da latte possono cariarsi: il 22% dei bambini che hanno meno di 4 anni ha almeno una carie.
Il dato è preoccupante se si pensa che i denti da latte sono frequentemente colpiti da carie che spesso avanzano molto velocemente; se non diagnosticate e trattate possono causare in meno di un anno la distruzione di tutta la corona del dente. In questa situazione le conseguenze possono essere difficili da gestire per l’odontoiatra per il dolore causato dalla carie e per la relativa paura del dentista del piccolo paziente.
La perdita del dente da latte può compromettere l’eruzione dei denti permanenti. La carie in età pediatrica è legata ad uno squilibrio tra igiene orale e alimentazione; un’ottima abitudine è quella di spazzolare i denti tutte le sere fin dall’infanzia con dentifrici a basso contenuto di fluoro. Per quanto riguarda la dieta, la frequente assunzione di zuccheri durante la giornata e prima della notte è il fattore causale più importante da controllare: dovra’ essere ridotto al minimo il consumo dicaramelle, bevande zuccherate e il ciuccio imbevuto in miele o altri dolcificanti.
È molto importante far conoscere in maniera graduale la figura del dentista ai bambini fin dai 3-4 anni, prima che ve ne sia il bisogno, ad esempio facendoli assistere ad una visita di controllo di un genitore o di un fratello più grande. In questo modo, grazie all’ atteggiamento di gioco e scherzo da parte del pedodontista (lo specialista in odontoiatria pediatrica) sarà possibile creare un ‘imprinting’ positivo, ovvero il bambino assocerà il dentista a una figura positiva e si eviterà la cosiddetta ‘sindrome da camice bianco’ che renderebbe impossibile qualsiasi tipo di trattamento. Bisogna ricordare che spesso la paura del dentista è indotta dai genitori pertanto per il successo del rapporto dentista-bambino sarà cruciale anche la collaborazione di questi ultimi. Paradossalmente con questo approccio graduale curare un bambino sarà più semplice che curare la maggior parte degli adulti.
Una strategia preventiva di confermata utilità è la sigillatura dei solchi occlusali: sulla superficie masticatoria dei denti posteriori sono presenti dei solchi profondi che rappresentano le zone più difficili da pulire e quindi più soggette a carie. Con la sigillatura dei solchi si posiziona un velo di materiale da otturazione bianco sopra i solchi occlusali in modo da ridurre l’accumulo di placca in queste aree ed il conseguente rischio di carie.
Ortodonzia
L'ortodonzia è la disciplina dell’odontoiatria che risolve i problemi estetici e funzionali conseguenti al mal posizionamento dei denti e si avvale di apparecchi fissi, mobili e di ultima generazione come Invisalign.
L’ortodonzia non si occupa solo di donare al paziente un sorriso esteticamente bello ma anche di controllare ed eventualmente guidare la crescita ossea dei mascellari attraverso l’uso di apparecchiature ortopediche: queste possono essere usate solo nei pazienti molto giovani, in età preadolescenziale. Le condizioni che portano ad un’alterata crescita ossea dei mascellari sono per lo più ereditarie o legate ad una cattiva funzione e se non trattate per tempo possono causare gravi disturbi in età adulta; da qui l’importanza di una semplice visita di controllo già verso i 3-4 anni che consente di intercettare i casi che richiedono un intervento precoce.
Gli apparecchi ortodontici tradizionali si dividono in fissi e mobili. L’ortodonzia fissa si avvale di attacchi ortodontici che consistono in piccole placchette in metallo o in ceramica incollate sulla superficie dei denti collegat ad un arco metallico che consente di spostare i denti nella posizione corretta. Gli apparecchi rimuovibili sono dispositivi costituiti in resina e possono essere tolti dal paziente nei pasti o durante le attività sportive.
Da alcuni anni è disponibile la tecnica Invisalign, un’innovativa apparecchiatura dal confort ed dall’estetica ineguagliabili rispetto ai tradizionali apparecchi che si avvale di allineatori trasparenti e rimuovibili. Affinché il trattamento ortodontico abbia successo, sono indispensabili due fattori: la compliance, intesa come la dedizione del paziente nell’ascoltare le indicazioni fornite dall’ortodontista, e un’ottima igiene orale, estremamente importante in quanto gli apparecchi ortodontici costituiscono zone di ristagno di cibo e batteri, aumentando il rischio di carie e malattia parodontale.
Parodontologia
La malattia parodontale è causata dall'accumulo di placca e tartaro sulle superfici dei denti; i batteri trovano in questi depositi organici un terreno ideale per riprodursi e causano l'infiammazione dei tessuti molli che circondano il dente. La malattia parodontale si manifesta con gengive rosse, infiammate, che sanguinano durante le manovre di igiene orale. Nella sua fase iniziale prende il nome di gengivite che, se trascurata, evolve in parodontite (o piorrea). la malattia parodontale si manifesta con gengive rosse, infiammate, che sanguinano durante le manovre di igiene orale
La terapia della gengivite sta nella rimozione meccanica di placca e tartaro detta detartrasi, o pulizia professionale, e viene eseguita con strumenti a ultrasuoni. Se la malattia è in fase avanzata, ovvero nel caso di parodontite, il trattamento di pulizia dei denti è più accurato e viene diviso in più sedute di levigatura radicolare; in questi casi viene eseguita una leggera anestesia locale.
La parodontologia si occupa anche della chirurgia parodontale ovvero delle manovre chirurgiche che coinvolgono la gengiva come le ricoperture radicolari, eseguite nei casi di grave recessione gengivale in zone estetiche, e gli innesti di tessuto connettivo e osseo preliminari all'inserimento di impianti osteointegrati.
Qualsiasi trattamento parodontale è destinato a fallire se non c'è la collaborazione del paziente, che dovrà seguire scrupolosamente le indicazioni del dentista soprattutto per quanto riguarda l'igiene orale domiciliare.
Invisalign
Invisalign è una tecnica ortodontica che consente l’allineamento dei denti in modo quasi invisibile. Avvalendosi di una tecnologia di imaging digitale 3D, Invisalign mostra il piano di trattamento completo sulla base della prescrizione del tuo Invisalign provider, dalla posizione iniziale dei denti fino a quella finale desiderata. In seguito, viene realizzata una serie di aligner personalizzati in base ai tuoi denti per il relativo spostamento graduale.
Ciascun aligner viene indossato per circa due settimane prima della sostituzione con la serie successiva, finché non si raggiunge la posizione finale stabilita. I tempi di trattamento variano in base alle esigenze specifiche e vengono determinati dal tuo Invisalign provider.
Come funziona Invisalign ?
Gli aligner Invisalign allineano i denti attraverso movimenti graduali e controllati. In questo modo, il trattamento Invisalign non solo controlla l'entità del movimento di ciascun aligner (mascherina), ma anche i tempi. Di conseguenza, in ciascuna fase, verranno mossi solo alcuni denti, in base a quanto definito nel piano di trattamento Invisalign per le varie fasi. Ciò consente un sistema di forze ottimali.
Sbiancamento
Molti fattori contribuiscono a cambiare il colore dei denti e sono legati all'età, al fumo e agli alimenti che abitualmente introduciamo nel cavo orale quali caffè e the.
Il fumo crea pigmentazioni localizzate principalmente sulla superficie interna dei denti, ovvero quella rivolta verso la lingua; queste discromie possono essere rimosse con un nuovo strumento professionale chiamato air-flow che sfrutta un getto d'aria e acqua al quale viene miscelata una polvere finissima di agente ossidante: grazie all'azione meccanica e chimica in pochi minuti è possibile sbiancare i denti macchiati dal fumo. È una metodica attuabile esclusivamente nella clinica odontoiatrica e può essere eseguita in concomitanza con la seduta di pulizia dei denti professionale, in pochi minuti è possibile sbiancare i denti macchiati dal fumo.
Nel caso di discolorazioni diffuse da caffè e the, che causano denti gialli e invecchiano il sorriso, è possibile intervenire tramite agenti sbiancanti ossidanti quali il perossido di idrogeno, il perborato di sodio e il perborato di carbamide; per l'applicazione di questi composti sono disponibili due metodiche: lo sbiancamento domiciliare e lo sbiancamento professionale nello studio odontoiatrico. Lo sbiancamento domiciliare è eseguito a casa dal paziente ed è molto semplice: il dentista consegnerà due mascherine personalizzate che si adattano perfettamente ai denti del paziente e che, essendo costruite su misura, saranno molto confortevoli e poco ingombranti. Il paziente dovrà indossarle durante la notte avendo cura di riempirle con il gel sbiancante; dopo una settimana di trattamento i denti saranno già visibilmente più chiari e il paziente potrà scegliere in base ai desideri personali se continuare con lo sbiancamento o sospendere il trattamento perché ritiene di aver raggiunto il risultato desiderato.
Una settimana di trattamento i denti saranno già visibilmente più chiari. Lo sbiancamento professionale, o power bleaching, è una metodica attuabile esclusivamente nel centro odontoiatrico dal dentista; si avvale delle stesse mascherine descritte poco sopra ma gli agenti sbiancanti hanno un effetto immediato tant'è che in pochi minuti è possibile ottenere un notevole schiarimento dei denti. È anche definito sbiancamento dentale laser perché i composti sbiancanti usati dal dentista sono attivati dalla luce blu, la stessa che induce l'indurimento dei materiali compositi delle otturazioni.
Pochi minuti è possibile ottenere un notevole schiarimento dei denti. Lo sbiancamento eseguito con i prodotti fai-da-te è sconsigliato in quanto possono causare disagi notevoli se usati in modo scorretto; con l'assistenza dell'odontoiatra il rischio di spiacevoli sorprese è nullo. Inoltre le mascherine dei prodotti sbiancanti commerciali sono standard e sono quindi molto più ingombranti e meno confortevoli di quelle offerte dal medico dentista e potrebbero disturbare il sonno di chi le indossa. Sono stati condotti molti studi scientifici sulle conseguenze dello sbiancamento sui denti: uno tra i più autorevoli ha dimostrato che non vi siano cambiamenti né della durezza superficiale né della struttura dei denti.
Traumatologia dentale
Il tempismo come parola chiave del successo in traumatologia dentale. L'articolo è rivolto a suggerire come ci si deve comportare nel caso in cui si incappi nell’accidentale sfortuna di subire un trauma a uno o più elementi dentali. La traumatologia dentale è una branca dell’Odontoiatria spesso sottovalutata dal clinico e dal paziente.
Accade spesso che molti pazienti non si rechino dal curante dopo aver subìto il trauma solo per cattiva informazione o peggio ancora per pigrizia.. altre volte perché il trauma non ha causato nulla di particolarmente rilevante a livello estetico. In realtà il trauma, può determinare danni anche a distanza di tempo.. ne è un esempio la perdita di vitalità dopo alcuni mesi. In questi casi, il dente risponde alle prove termiche al momento della visita ma poi perde la sensibilità dopo qualche tempo. In più il dente può assumere colorazioni diverse da quella naturale: diventare più scuro, tendere al colore rosso. In ogni modo, qualunque sia l’entità del danno, è buona norma farsi visitare dal proprio odontoiatra che provvederà all’esecuzione dei test di vitalità e radiografie endorali per scongiurare la perdita di vitalità pulpare o, peggio ancora, la frattura di dente e parti ossee limitrofe. Ricordarsi, quindi, che non è il solo dolore a doverci far preoccupare!
Quando invece il trauma ha determinato una frattura della corona del dente o, peggio ancora, l’avulsione del dente (ovvero la completa fuoriuscita del dente dal suo alveolo), è indispensabile recarsi prontamente dal proprio dentista.. questo perché i tessuti dentali e parodontali, possono avere un recupero (seppure parziale) delle loro funzioni solo quando l’intervento è tempestivo.
Quindi le regole da seguire sono:
- Recuperare, se possibile, il frammento o l’intero elemento dentario
- Pulire il frammento o il dente da eventuali contaminanti. (sciacquarlo sotto acqua corrente per pochi secondi)
- Conservarlo nel suo ambiente naturale: la bocca. In alternativa in acqua, in soluzione fisiologica o in un pò di latte
- Recarsi d’urgenza dal proprio curante: il tempo gioca la carta più importante. Infatti se si agisce velocemente, il dente fratturato o avulso può riacquistare parte della sua vitalità e ripristinare anche un attacco parodontale
Gnatologia
Le disfunzioni della bocca prendono il nome di DTM (Disturbi Temporo-Mandibolari) o DCM (Disfunzioni Cranio-Mandibolari) e sono un gruppo eterogeneo di alterazioni che possono essere anche molto disagevoli per il paziente.
I sintomi principali sono dolore, rumori articolari durante i movimenti mandibolri (detti click) e limitazione dei movimenti mandibolari; possono essere lievi e non dare alcun fastidio al paziente come essere intensi ed invalidanti. La tendenza di questi sintomi è al peggioramento con gli anni e non vanno sottovalutati soprattutto nei pazienti anziani che hanno perso molti denti e che non hanno una protesi che sostituisca gli elementi dentari persi. Una visita di consulenza dallo specialista può evidenziare questi disturbi che con una terapia adeguata possono essere tenuti sotto controllo.
La visita gnatologica si avvale spesso di questionari che vengono proposti al paziente e di indagini radiologiche e funzionali; solitamente viene prescritta una placca di svincolo (o placca di Michgan) che consente di rilassare i muscoli delle mascelle e riposizionare correttamente le due arcate dentarie. I fattori chiave nello sviluppo di questo tipo di patologie sono lo stress e l'occlusione; la prima terapia sarà quindi incentrata nella rimozione di questi fattori causali attraverso riduzione della tensione emotiva e riabilitazione protesica o correzione di protesi incongrue. Successivamente se il disturbo permane potrà essere necessaria la prescrizione di farmaci o trattamenti innovativi con laser terapia o elettrostimolatori in grado di ridurre la tensione muscolare che causa questi disturbi.
I fattori chiave nello sviluppo di questo tipo di patologie sono lo stress e l'occlusione.
Un importante fattore che aggrava questo tipo di disturbi è la parafunzione: con questo termine si indica un'insieme di attività anomale che sovraccaricano il sistema stomatognatico e che il paziente compie inconsciamente di giorno o di notte; le parafunzioni sono il bruxismo (sfregamento dei denti), il serramento (chiusura forzata dei denti) e il tapping (sbattimento ripetuto dei denti). Un bite notturno può risolvere i problemi legati a queste attività anomale ovvero l'insorgenza di DTM e l'eccessiva usura dei denti.
Impronte digitali
Le impronte digitali tramite scanner intraorale sono una soluzione vantaggiosa per il dentista e per il paziente. Miglior confort per il paziente e maggior velocita’ di flusso lavorativo del dentista con il laboratorio.
Convenienti, di facile utilizzo e amate dai pazienti
Passare all’odontoiatria digitale ed andare oltre quella analogica significa abbandonare l’impronta convenzionale e iniziare i trattamenti con la scansione intraorale.
La digitalizzazione del flusso di lavoro consente di risparmiare tempo, aumentare la qualità e velocizzare la comunicazione con il laboratorio. I pazienti amano questo cambiamento perchè popossono vedere e capire meglio la situazione della loro salute dentale. L'impronta digitale 3D vi consente di coinvolgere i pazienti mostrando sullo schermo aree di interesse, proposte di trattamento e fasi di trattamento.
Implantologia
Secondo la tecnica tradizionale, dopo aver posizionato l’impianto, è necessario aspettare qualche mese affinché l’impianto dentale diventi un tutt’uno con l’osso; solo a questo punto sarà possibile ancorare la protesi dentaria. La fase di guarigione dell’impianto in titanio è detta osteointegrazione; da qui il termine di implantologia osteointegrata.
L’intervento di implantologia è molto più semplice e rapido di quanto si creda: si svolge in un'unica seduta, sia per uno che per più impianti, e l’anestesia è la stessa che si esegue per un’estrazione. La chirurgia implantare può essere eseguita su tutti, eccezion fatta solo per i pazienti che soffrono di alcune gravi malattie. La percentuale di successo è molto elevata, superiore al 95%; questo dato, assieme alla eccellente qualità estetica e funzionale della protesi supportata da impianti, pone questa riabilitazione sopra tutte le altre. Gli impianti possono essere sfruttati sia come ancoraggio per una protesi dentale fissa sia per sostenere una protesi dentale mobile; i pazienti richiedono sempre più protesi dentali fisse ed è con questo tipo di riabilitazione che l’impianto viene esaltato per le sue qualità estetiche e per le caratteristiche di stabilità e supporto durante la masticazione. Gli impianti possono essere sfruttati non solo per sostituire denti singoli ma anche per realizzare ponti e per riabilitare i pazienti edentuli, ovvero coloro che per carie dentale o piorrea hanno perso tutti i denti.
Prima di procedere all’inserzione dell’impianto l’odontoiatra deve valutare clinicamente e radiograficamente quanto osso c’è a disposizione, sia in termini di altezza che di spessore; infatti l’osso alveolare (l’osso che circonda le radici dei denti) tende a diminuire dopo la perdita dei denti per un processo chiamato riassorbimento osseo. Gli studi scientifici hanno evidenziato che esistono dei parametri minimi al di sotto dei quali non è possibile posizionare un impianto di dimensioni adeguate che garantisca una funzione corretta nel tempo. Nei casi in cui l’osso si è riassorbito ed è giudicato insufficiente dal chirurgo odontoiatra, bisogna eseguire un intervento preliminare di innesto osseo: in una seduta eseguita alcuni mesi prima dell’intervento di chirurgia impiantare, o addirittura nello stesso tempo chirurgico, viene posizionato del materiale biologico o sintetico che nel processo di guarigione si trasformerà in osso nuovo, permettendo quindi di posizionare un impianto dove prima non era possibile.
In merito al riassorbimento osseo bisogna dire che è un processo normale che colpisce l’osso alveolare (l’osso che circonda i denti) e inizia quando i denti vengono estratti; esso provoca la diminuzione di altezza e spessore dell’osso e nei casi più gravi l’osso è talmente poco che è impossibile l’inserzione dell’impianto. Si pensi che dopo soli tre mesi dall’estrazione di un dente la quota di osso si riduce circa del 30% e nel periodo successivo continua a diminuire, seppure più lentamente; da queste osservazioni è nata l’implantologia post-estrattiva. L’implantologia post estrattiva consiste nell’inserzione dell’impianto nella stessa seduta in cui si esegue l’estrazione del dente: in questo modo non si avrà riassorbimento osseo e sarà possibile posizionare un impianto lungo (che è più stabile a lungo termine rispetto a uno corto), senza aver bisogno di un seduta supplementare per l’innesto osseo.
L’implantologia a carico immediato consiste nell’ancorare immediatamente la corona protesica all’impianto appena posizionato nell’osso, senza dover aspettare i mesi di guarigione che sono dettati dalla tecnica tradizionale di implantologia. Il carico immediato degli impianti è possibile solo in certe condizioni che sono valutate dall’odontoiatra durante l’inserzione dell’impianto e che dipendono dalla compattezza dell’osso del paziente; i vantaggi sono sia biologico, perché gli studi dimostrano un’accelerazione del processo di guarigione, sia estetico, perché il paziente uscirà dallo studio odontoiatrico già con il dente finto ancorato all’impianto. L’implantologia post estrattiva consiste nell’inserzione dell’impianto nella stessa seduta in cui si esegue l’estrazione del dente.
L’impianto non può cariarsi ma non per questo il paziente riabilitato mediante l’implantologia è dispensato dal mantenere un’igiene orale accurata. Infatti ci sono altre patologie che posso colpire l’impianto e sono la mucosite perimplantare e la perimplantite; sono delle malattie infiammatorie causate dall’accumulo di placca e batteri tra la gengiva e l’impianto e interessano la gengiva stessa e l’osso sottostante. Sono condizioni critiche che se trascurate possono deporre per l’estrazione dell’impianto e per il conseguente fallimento di tutta la riabilitazione protesica, per la quale ogni impianto è indispensabile, come le quattro gambe per una sedia. Essendo malattie causate dall’accumulo di placca e tartaro è evidente l’importanza di un’attenta igiene domiciliare che deve essere adattata e modificata per ogni specifica riabilitazione.
L’implantologia all on 4 è la nuova frontiera della protesi impiantare a carico immediato: consente di eseguire una protesi dentale fissa totale (ovvero che sostituisce tutti i denti di un’arcata, superiore e/o inferiore) con l’inserimento di soli quattro impianti. Fino a 10 anni fa il paziente che aveva perso tutti i denti era costretto a portare una protesi dentale mobile (ovvero la classica dentiera) ma da oggi, grazie alla tecnica all on four, è possibile donare al paziente un nuovo sorriso, con risultati estetici, funzionali e di confort eccellenti. La protesi all-on-4 è fissa, ovvero ancorata agli impianti, quindi il paziente non la dovrà togliere per l’igiene di routine; sarà come avere di nuovo i propri denti.
Gli impianti in titanio sono simili a piccole viti e vengono posizionati tutti nella stessa seduta. L’operazione non è affatto dolorosa grazie all’anestesia locale (che è la stessa che viene eseguita per le estrazioni), dura circa 1 ora e mezza e dal giorno dopo è possibile riprendere tutte le attività ordinarie.
L’implantologia all-on-four è stata ideata dal Dr. Malò e prevede l’inserimento strategico di 4 impianti inclinati nelle zone meno soggette al normale riassorbimento osseo che colpisce i pazienti che hanno perso i denti; prima dell’intervento deve essere effettuata la visita clinica del chirurgo odontoiatra e lo studio radiografico dei mascellari che consente di identificare le zone più adatte ad accogliere gli impianti. Un’importante caratteristica della tecnica all on 4 è che sfrutta l’implantologia a carico immediato ovvero immediatamente dopo l’intervento di implantologia al paziente viene cementata (o avvitata) la protesi fissa agli impianti appena posizionati; il paziente uscirà dallo studio odontoiatrico già con i denti che, seppur provvisori, avranno un’estetica più che soddisfacente e consentiranno al paziente di avere un prospetto di quello che sarà il suo nuovo sorriso. Con la metodica classica invece il paziente era costretto ad aspettare dai 3 ai 6 mesi prima di poter ancorare la protesi agli impianti.
Il paziente uscirà dallo studio odontoiatrico già con i denti. Un’ulteriore evoluzione di queste tecniche implantari è l’implantologia post estrattiva che permette di inserire gli impianti subito dopo l’estrazione dei denti con vantaggi sia biologici che nei tempi necessari per la riabilitazione.
Endodonzia
L'endodonzia si occupa di curare le affezioni che colpiscono la polpa dei denti.Con polpa si intende il tessuto molle che occupa il centro del dente, sotto lo smalto e la dentina e che è costituito dai vasi sanguigni e dal nervo. Un dente viene devitalizzato quando la carie invade lo spazio occupato dalla polpa, ovvero dopo aver distrutto tutto la strato di smalto e dentina. Il dente inizia a dare i primi sintomi quando ormai la carie è molto estesa; in questa fase il paziente avverte dolore al freddo mentre con l'estendersi della carie il dolore diventa forte, spontaneo e pulsante (il classico mal di denti) ed occorre un trattamento d'urgenza per risolvere la pulpite, termine che indica l'infiammazione della polpa.
L'obbiettivo dell'endodonzia è quello di rimuovere tutta la polpa e di riempire lo spazio lasciato vuoto con un materiale da otturazione, generalmente la guttaperca.
La devitalizzazione di un dente si svolge in anestesia locale e dura una o più sedute, in base alle difficoltà che incontra il dentista legate alla variabilità anatomica delle radici del dente. Il compito dell'odontoiatra endodonzista è quello di levigare i canali radicolari utilizzando in sequenza delle piccole lime e successivamente otturare i canali delle radici con la guttaperca; in ultimo verrà eseguita l'otturazione della corona del dente. La ricostruzione d'eccellenza di un dente trattato endodonticamente è la corona dentaria, ma può essere altrettanto valido un intarsio; l'otturazione semplice in composito può essere comunque efficace ma il suo impiego nei denti devitalizzati è limitato ai casi in cui la struttura residua del dente assicura una buona resistenza.
In seguito al trattamento endodontico il dente non avrà più alcuna sensibilità né al caldo né al freddo e neppure allo stimolo irritativo provocato dalla carie; pertanto sarà ancora più importante eseguire periodiche visite di controllo.
Le protesi
Protesi dentale fissa
È la protesi che viene richiesta maggiormente dal paziente perché più estetica della protesi mobile e più confortevole in quanto per il paziente è come avere un dente naturale. Viene eseguita in due sedute: nella prima si rimuove il tessuto cariato, si rifinisce la struttura dentaria rimasta e si prende un’impronta; nella seconda si cementa il manufatto protesico. Il tipo di manufatto protesico che viene proposto al paziente è in funzione del tipo di dente e della quantità di tessuto dentale sano che rimane dopo la rimozione di tutta la carie; verranno ora elencati i principali tipi di protesi fisse ordinati dal più piccolo, in cui buona parte del tessuto dentale è sano, al più grande, dove invece gran parte del dente è andato perso a causa di carie o fratture.
L’intarsio: è il manufatto protesico meno invasivo di tutti ovvero quello utilizzato quando un’otturazione semplice sarebbe troppo grande per garantire una resistenza adeguata nel tempo. Assieme alla corona dentale è la prima scelta nei denti devitalizzati. La corona dentaria: consiste in un guscio che ricopre totalmente il dente ed è la protesi singola per eccellenza dato il suo utilizzo da molti anni; molti studi scientifici riportano successi a 20 anni del 90%. Viene eseguita quando la struttura residua del dente è minima e permette di preservarne l’integrità perché trasmette i carichi del dente lungo il suo asse e non crea l’effetto cuneo caratteristico delle economiche otturazioni in amalgama che tende a divaricare le pareti dentarie portandole a frattura nel medio-lungo periodo.
Faccette in ceramica: sono protesi esclusivamente estetiche che vengono cementate ai denti naturali dei settori frontali, quindi solo incisivi e canini; consentono di donare al paziente un sorriso holliwoodiano senza dover ricorrere a lunghi trattamenti ortodontici con l’apparecchio e senza dover sacrificare grandi quantità di dente grazie alla natura adesiva della tecnica di cementazione. Data la valenza estetica di questo trattamento sono necessarie più sedute distanziate per consentire al paziente di scegliere con cura colore e forma del suo nuovo sorriso.
Ponti: rappresentano gli analoghi delle corone ma i ponti coinvolgono più denti e vengono eseguite di routine negli studi odontoiatrici da molti anni; permettono di sostituire fino a 5 elementi dentari e attualmente rappresentano l’unica alternativa per il paziente che richiede una protesi fissa ma che si rifiuta di eseguire l’intervento di implantologia. Sono protesi molto estetiche, funzionali e confortevoli e dal confermato successo a lungo termine.
Protesi dentale mobile
Le protesi dentali mobili (o rimovibili) sono le soluzioni più economiche per la riabilitazione dei pazienti che hanno perso molti denti; sono protesi molto versatili che si possono adattare ai cambiamenti che la bocca subisce nel tempo come la perdita di denti o il riassorbimento osseo. Nonostante questi vantaggi le protesi mobili sono sempre meno tollerate dai pazienti sia per il disagio nel doverle togliere durante le ordinarie manovre di igiene sia per la paura che possano togliersi durante l’eloquio; quest’ultima in realtà è infondata perché una protesi dentale rimovibile è stabile e non si muove né durante la masticazione né durante un colloquio.
Un importante vantaggio sta nella possibilità di riparazione della protesi dentale in seguito a fratture per cadute o usura; con una telefonata di avviso è possibile riconsegnare la protesi riparata in giornata.
Tecnologia PRGF
Questa tecnologia è inoltre applicabile a innumerevoli campi della medicina, nei quali è stato possibile verificarne l’efficacia nella rigenerazione di vari tessuti: osso, pelle, mucosa orale, tendini, legamenti, muscoli, cartilagine, cornea, abbracciando specializzazioni mediche quali: chirurgia orale e maxillofacciale, ortopedia e medicina dello sport, dermatologia, oftalmologia, chirurgia vascolare, chirurgia plastica ed estetica e addirittura chirurgia veterinaria.
Meccanismo d'azione
- Favorisce l'angiogenesi
- Stimola la migrazione cellulare
- Aumenta la proliferazione
- Riduce l'infiammazione e il dolore
- Stimola la secrezione autocrina e paracrina dei fattori di crescita
In termini di sicurezza non esiste incompatibilità ne rischi di rigetto
Campi di'applicazione in odontoiatria:
- Implantologia
- Trattamento degli alveoli post-estrattivi
- Riduzione del rischio di osteonecrosi
- Preparazione di innesti ossei
- Trattamento dell'atrofia mascellare (rialzo del seno,rigenerazione verticale)
- Rigenerazione parodontale
Il trattameto con emoderivati (PRGF, PRP, PRF, ecc...) può essere eseguito in studio con autorizzazione e sorveglianza da parte di un centro emotrasfusionale. l nostro studio ha ottenuto la convenzione con il centro emotrasfusionale dell'Ospedale di Seriate (U.O.S.I.M.T)
Igiene orale e prevenzione
L'igiene orale è indispensabile per prevenire l'insorgere di carie e malattia parodontale, entrambe patologie che causano danni irreversibili al cavo orale.
È necessario lavare i denti 2-3 volte al giorno . Il momento più importante è la sera, prima di andare a dormire: durante la notte la produzione di saliva diminuisce e i denti e le gengive sono più suscettibili all'azione irritante dei batteri; proprio per questo motivo prima di coricarsi a letto è necessario rimuovere tutti i residui di cibo con l'uso dello spazzolino e del filo interdentale. Spazzolini elettrici e spazzolini manuali sono sovrapponibili come efficacia; quelli meccanici sono indicati nei soggetti che non riescono a utilizzare correttamente gli spazzolini manuali . Le setole degli spazzolini devono essere sintetiche e di consistenza morbida o media; le setole dure non sono consigliate perché se usate con troppa forza possono causare recessioni gengivali e lesioni a livello del colletto dei denti che richiederanno otturazioni in composito.
Prevenzione
La prevenzione della carie dentale si può attuare anche con l'assunzione di fluoro sistemico da bambini, procedura detta fluoroprofilassi; il fluoro si lega ai componenti del dente in fase di sviluppo e ne irrobustisce la struttura rendendola più resistente all'attacco acido dei batteri. L'assunzione di fluoro sistemico e’ opportuno iniziarla precocemente, all'età di 6 mesi, e interromperla appena erompe il secondo molare, a 12 anni. È stato osservato che l'incidenza di carie nei paziente che avevano assunto fluoro rispetto alla popolazione generale é dell' 80% inferiore.
Regolari visite di controllo sono utili per intercettare precocemente le patologie del cavo orale e consentire l'intervento del dentista quando la malattia è ancora in fase iniziale. Lo schema standard è di eseguire una detartrasi ogni anno; ovviamente in base alla variabilità individuale vi sono pazienti più suscettibili che richiederanno sedute di igiene professionale e controlli più frequenti.
Laser in odontoiatria
Il laser può essere utilizzato in odontoiatria per trattare le patologie dei tessuti duri, come la cura e la diagnosi precoce delle lesioni cariose, lo sbiancamento dentale e la desensibilizzazione dentinale.
Si usa anche per trattare le patologie dei tessuti molli in parodontologia nella piccola chirurgia orale (ad esempio per le frenulectomie), gli herpes labiali e le afte o, in endodonzia, per sterilizzare i canali radicolari.
Conservativa
L'odontoiatria conservativa si occupa della cura dei denti che hanno perso la loro integrità al fine di ripristinare la loro struttura originaria. L’integrità di un elemento dentario può essere compromessa da eventi traumatici o, più frequentemente, da processi cariosi.
Essa è volta alla prevenzione, alla diagnosi, al piano di trattamento e alla riabilitazione delle patologie che coinvolgono i tessuti duri del dente (smalto, dentina, cemento), quali la carie, le abrasioni meccaniche (errato spazzolamento), le erosioni chimiche (azione degli acidi) e, entro certi limiti, l’usura dentaria (parafunzioni, bruxismo, serramento, digrignamento).
Il trattamento viene effettuato attraverso la rimozione dei tessuti cariati o danneggiati e la ricostruzione delle cavità per mezzo di materiali da otturazione (resine composite, cementi vetro-ionomerici). Il termine “conservativa” indica, appunto, un approccio mini invasivo che mira al rispetto delle strutture dentali residue.
Benvenuti Studio Associato Maspero Doneda
Lo studio nasce dall’idea di creare un ambiente informale e confortevole, che trasmetta la sensazione di trovarsi in un luogo familiare, senza trascurare i più moderni canoni di ergonomia.
La struttura è concepita in modo da garantire l’abbattimento delle barriere architettoniche per i pazienti portatori di handicap e presenta una comoda sala d’attesa, che presto sarà ampliata, adatta ad accogliere anche i pazienti più piccoli, così da ridurre al minimo il disagio e trasmettere sin dai primi istanti la sensazione di essere i benvenuti.
Sterilizzazione
Lo studio dispone di una sala sterilizzazione, dove si eseguono protocolli sempre aggiornati, per tutelare la cura in sicurezza dei pazienti
Supporto per i bambini
Nello studio è stato predisposto anche un angolo per l’insegnamento delle manovre di igiene orale per i pazienti più piccoli.
Top servizi
L'ortodonzia è la disciplina dell’odontoiatria che risolve i problemi estetici e funzionali conseguenti al
Invisalign è una tecnica ortodontica che consente l’allineamento dei denti in modo quasi invisibile
Questa tecnologia è inoltre applicabile a innumerevoli campi della medicina, nei quali è stato possibile